Il segreto della felicità “focalizzarsi su ciò che si ha”

CONTESTO

La storia di Mirko un bambino non vedente che non accetta la sua condizione: la cecità a seguito di un incidente. Il piccolo, costretto a frequentare una scuola per non vedenti, si rifiuta di fare gli esercizi, continua a ripetere “io ci vedo” perché la nuova realtà che si ritrova ad affrontare è troppo dura e diversa dalla sua vita precedente.

In questa sequenza, il suo professore di religione lo aiuta a superare il blocco emotivo spostando l’attenzione sugli altri sensi di Mirko che funzionano perfettamente e che possono donargli una vita ancora degna di essere vissuta.

    SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

    Parlo spesso di questa scena. E’ tratta dal film che ha dato vita al progetto “Il Cinema Insegna” quindi non posso far a meno che provare una profonda gratitudine per quest’opera italiana.

    Spero di essere delicato abbastanza per accostare quest’esempio alla nostra vita di tutti i giorni. A tutte le volte che il nostro focus cade su ciò che manca, anziché su ciò che “abbiamo”.

    Penso che l’esempio sia ancora più calzante, quando i soggetti “vittima” siamo noi e abbiamo tutti i “sensi” funzionanti, ma afflitti da un’altra cecità, tutta mentale, ostinandoci a fare andare le cose in un solo e unico verso. Sono i tranelli della mente a metterci in difficoltà e a volte, abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a ritrovare le soluzioni.

    Nella relazione di aiuto, l’esperienza di Don Giulio è esemplare “Anche io ci vedo, ma a me non basta” … “Mirko hai 5 sensi perché ti ostini ad usarne solo uno?”. Riesce così a spostare l’attenzione del bimbo su ciò che può ancora fare, senza per questo parlare del problema o sminuire il suo stato d’animo, ma contenendolo.

    Nel corso degli anni mi è capitato poche volte di trovare un esempio così illuminante. Forse nella trama del film “La Vita è bella” quando Guido (Roberto Benigni) trasforma l’atrocità del campo di concentramento in un gioco divertente per il figlio che non si accorge di nulla. Oppure nella risposta ad effetto di Chris Gardner (Will Smith) nel film “La ricerca della felicità“, quando alla domanda “Mi dica, che cosa penserebbe se le dicessero che un signore presentatosi a un colloquio di lavoro senza nemmeno indossare una camicia è stato assunto?” lui disse: “Beh… penserei che… aveva addosso un gran bel paio di pantaloni!

    Insomma, c’è sempre un modo diverso di vedere i nostri problemi. Un’abilità che non è solo “vedere il bicchiere mezzo pieno” ma soprattutto accettare che quello di cui abbiamo bisogno adesso è di un “bicchiere vuoto”. Questo orientamento alle soluzioni piuttosto che ai problemi è in parte innato, ma in parte si può allenare con una serie di domande:

    • Nella tua vita quali sono “gli altri sensi” che funzionano alla perfezione e possono ancora garantirti la GIOIA di vivere?
    • Ciò che mi è accaduto può essermi utile in qualche contesto della mia vita? Oppure in un particolare momento?
    • Quali sono i molteplici significati di quello che mi è accaduto? Come può rendermi migliore o fuori dall’ordinario?

     

    APPROCCI CREATIVI PER FORMATORI: Come utilizzare la scena per aiutare gli altri.

    Il formatore può utilizzare questa scena per esplorare il concetto di cambiamento di prospettiva e focalizzare l’attenzione sugli aspetti positivi e sulle opportunità che possono emergere anche dalle situazioni più sfidanti. Le domande da porre ai discenti possono includere:

    1. Qual è il messaggio principale trasmesso da questa scena riguardo al cambiamento di prospettiva? Come il professore aiuta Mirko a vedere la sua situazione in modo diverso?
    2. In che modo possiamo applicare questa lezione alla nostra vita quotidiana? Come possiamo spostare la nostra attenzione dagli aspetti negativi alle potenzialità positive?
    3. Quali sono i “sensi” o gli aspetti della nostra vita che funzionano bene e che spesso diamo per scontati? Come possiamo imparare a valorizzarli di più?
    4. Come possiamo allenare la nostra mente a cercare opportunità e significati positivi anche nelle situazioni difficili? Quali domande possiamo porci per cambiare il nostro punto di vista?
    5. Quali sono gli esempi di altre storie, sia nella vita reale che nei film, in cui il cambiamento di prospettiva ha portato a risultati positivi o sorprendenti?
    6. Come possiamo sviluppare l’abilità di vedere più lati di una situazione e considerare le molteplici possibilità? Quali benefici potremmo ottenere da questa pratica?

    Attraverso queste domande, il formatore può guidare i partecipanti a esplorare il potere di cambiare la propria prospettiva e a riflettere su come possono applicare questo concetto alle sfide quotidiane per migliorare il loro benessere e la loro capacità di affrontare le difficoltà.

     

    Rosso come il cielo” è un film italiano del 2005 diretto da Cristiano Bortone.

     

     

     

     


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