The Legend of Ochi – Il film sulla riconciliazione con la madre e la guarigione interiore

Scritto il 13 Ottobre 2025

Per alcuni la mamma non è la “mamma”. Mi è capitato di ascoltare storie, leggere commenti e testimonianze di persone che non “sentono” l’amore per la propria madre. Non lo sentono perché quell’amore gli è stato negato. Ho molto rispetto per quel sentimento di vuoto e solitudine.

Io faccio parte della maggioranza fortunata, ma non per questo posso mettere un’etichetta all’esperienza umana e dire che “la mamma è sempre la mamma”. No! Purtroppo, in alcuni casi non lo è, non lo è stata. Così come il “padre” a volte non ha fatto “il padre”. Deve essere una delle ferite più dure da rimarginare, il vuoto più profondo da colmare, una condizione che influenza silenziosamente ogni aspetto della propria vita: relazioni, autostima, benessere e ricchezza.

A coloro che si riconoscono in questo vuoto, voglio dedicare questa scena tratta da “The Legend of Ochi”, un film “fantastico” che (in fondo) parla della riconciliazione con la madre. Tu pensi di vedere un fantasy alla E.T., oppure a La storia fantastica o CJ7 e invece ti immergi in un racconto catartico che non ha nulla a che vedere con la “fantasia”, ma è la cruda realtà dei “non amati”, con un finale fatto di vibrazioni e guarigione.

Prima di vedere la scena c’è però bisogno di una lunga premessa, altrimenti non la capiresti. Ti avviso che spoilererò parte della trama, quindi vai avanti a tuo rischio e pericolo, oppure, se lo desideri torna qui dopo aver visto il film.

Yuri è una ragazza vissuta solo con il padre. La madre non l’ha voluta, o meglio, non ha lottato per restare insieme, e quando il padre l’ha allontanata ha preferito vivere isolata facendo perdere le sue tracce.”Perché non mi ha voluta?” è la domanda che guida Yuri in ogni sua riflessione durante lo scandire di una quotidianità insignificante minacciata dagli Ochi, creature selvagge della montagna. È proprio con un cucciolo di questa specie che Yuri ritrova il senso della sua vita. Il piccolo Ochi si perde tra le bestie peggiori che possano esistere: …gli uomini.  La ragazza abbraccia la missione di riaccompagnarlo a casa.

Desidera riportare il cucciolo al nido, perché è ciò che desidera per sé: tornare alla madre, all’amore, all’accoglienza. Il suo viaggio per accudire il piccolo diventa un viaggio di guarigione alla ricerca di risposte e rinascita.

Come può avvenire la riconciliazione? Non con le parole, sono superflue e sopravvalutate. Può avvenire invece con il linguaggio degli OCHI, un linguaggio vibrazionale, fatto di emozioni, suoni e frequenze che parlano al cuore. La madre di Yuri lo sa! Conosce il linguaggio degli OCHI con cui comunica grazie alla musica di un flauto. Sia il padre che la madre sanno che la ragazza sta correndo il più grande pericolo nel voler accompagnare il cucciolo nella tana degli OCHI, perché questi ultimi la sbraneranno.

Invece quello che accade ha dell’incredibile. La madre suona il flauto, il padre diventa la forza che la solleva, Mamma Ochi ascolta il suono della sofferenza, ma anche quello della compassione, e ringrazia Yuri per aver riconsegnato il piccolo.

In questa commistione di emozioni, tra gioia, dolore e amore, avviene il miracolo del perdono.  Non c’è bisogno di dire “basta! non ne posso più di vivere con questo dolore! Ti accolgo per quello che sei, e riempio i vuoti che hai lasciato con l’amore che io sento per te.” servono invece solo vibrazioni.  Nella scena si compie l’epilogo della storia.

The Legend of Ochi” è un film del 2025 scritto e diretto da Isaiah Saxon.

Conosco una donna che ha sentito le figlie come un peso, dalla loro nascita fino ad oggi. Per quelle bambine, oggi diventate ragazze, nulla è stato scontato. Né l’adolescenza, né l’età adulta. Attendono da una vita questo momento di riconciliazione, potersi sciogliere in un pianto e perdonarsi per tutto ciò che è mancato.

Non è facile, ma basta sapere che è possibile. Magari guardando un film insieme.  Leggevo tempo fa di una ricerca della  University of Rochester (2013): guardare e discutere film insieme dimezza i divorzi, come una terapia. Allo stesso modo, risana rapporti, ferite profonde, cura i bambini dentro di noi.

Il 23 novembre a Rimini sarò con Giorgia Sitta a condurre il seminario Ritornare a Sé: Dal sogno infranto alla realizzazione autentica – viaggio cinematografico verso la libertà interiore

percorreremo insieme cinque tappe e attraverso l’aiuto di un film lavoreremo insieme sulle “ferite interiori” con lo scopo di riemergere da quell’incontro con più leggerezza e risorse per affrontare la vita. Il seminario è focalizzato proprio sul tema di questo articolo, onorare le radici, ma scegliere le ali, affinché l’amore mancato non sia mai l’ostacolo, ma la via per una vita migliore.

Sé vuoi conoscere i dettagli puoi andare a questo link >>> RITORNARE A SE’

…noi ci rivediamo in giro.

Virginio






3 Commenti a "The Legend of Ochi – Il film sulla riconciliazione con la madre e la guarigione interiore"

  • Anna Maria Visentin
    16 Ottobre 2025 (4:42)
    Rispondi

    Commovente gli animali insegnano ne sonno piu di noi loro non conosco l’orgoglio e. Si amano sempre grande lezione grazie

  • Mariarita
    16 Ottobre 2025 (17:17)
    Rispondi

    era un po’ che non seguivo le scene ma “chissà perché” (lo so benissimo) dopo tanto tempo apro l’ e-mail e, zac! Quella giusta al momento giusto! Grazie Virginio.

  • Gisella Bruno
    24 Ottobre 2025 (12:37)
    Rispondi

    Io sono tra quelli fortunati eppure questa scena mi ha fatto piangere. Perché va oltre, non parla so di ritrovare la propria madre, parla di “ritrovarsi”, di ritrovare il materno che c’è in ognuno di noi, l’accudimento che ognuno di noi dovrebbe avere verso sé stesso e gli altri. E parla di perdono, di catarsi, di amore. Grazie Virginio ❤️


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