Un film parla del cinema che guarisce: Empire of Light

Scritto il 4 Aprilee 2023

Hilary Small stacca biglietti al cinema Empire. Gli occhi spenti, nessun accenno di leggerezza, una relazione forzata con il suo capo e lo spettro della depressione a fargli compagnia. L’arrivo di Stephen, un nuovo collega, riaccende le speranze, ma mette anche in evidenza tutte le sue vulnerabilità: l’incapacità di gestire l’umore, la solitudine, le ombre.

Attraverso i suoi occhi il film ci fa esplorare una narrazione filosofica che porta alla luce i demoni nascosti all’interno della nostra psiche, spingendoci ad affrontare le lotte che molti di noi ingaggiano nel corso della propria esistenza.

Tale rappresentazione trova eco nella parabola del “drago e il tesoro nascosto” di Jung. Il drago rappresenta i propri conflitti e paure, mentre il tesoro nascosto simbolizza la profondità della consapevolezza e della saggezza che si ottiene solo dopo aver affrontato e superato tale drago.

La protagonista interpretata da Olivia Colman ci prova, avventurandosi nel proprio labirinto interiore, cercando coraggiosamente di dare un volto ai propri mostri per disinnescarli e ritrovare la gemma preziosa della serenità.

In prima battuta non ci riesce, e a vincere è il “drago”. Hilary ha una pesante ricaduta, non sapendo gestire l’insana e clandestina relazione con il suo capo, scoppia in un atto di rabbia e lo denuncia dinanzi alla moglie, lascia il lavoro e abbandona la flebile ma sincera relazione che si era creata con il nuovo collega Stephen.

Ed è qui che il film comincia a lasciare il segno. Al suo ritorno Stephen è ancora lì, ad accoglierla come amico, lo sono anche tutti i suoi colleghi decisi ad aiutarla, e il primo consiglio che le danno è quello di entrare più spesso in sala: lasciarsi guarire dai film.

Immagina la sorpresa per me che uso i film per aiutare le persone ad evolvere, mentre mi trovo al cospetto di un film che parla di cinema per la guarigione?!

Verso la fine Hilary sembra essere pronta ad affrontare la verità, sempre rimandata per paura.

Per molti di noi è una fatica enorme doversi confrontare con l’immagine di Sé potente,libera, capace, meritevole d’amore. Abbiamo passato così tanti anni a dirci il contrario, che il solo “decidere” di guardarla in faccia e agire ci spaventa, al punto da non provarci nemmeno.

Hilary aveva sempre saputo che lo schermo le avrebbe fatto da specchio e aveva scelto di restare nella sua “ignorante realtà”, piuttosto che indagare le “consapevoli possibilità”.Fino a quel momento non aveva voluto tendere “il fianco” al nemico.

Chi era il nemico? Lei stessa, la sua versione migliore, colei che l’avrebbe costretta a mettersi in gioco ancora una volta e ad affrontare il Drago.

Grazie alla fiducia e al bene che Stephen le mostra, chiede al suo collega di farla assistere ad un film. Conoscendo la sua storia Norman proietta “Oltre il giardino” di Peter Seller, una sorta di “The Truman Show” al contrario, ove il protagonista cresciuto solo con il supporto della TV è convinto che tutto sia possibile. Questo messaggio è catartico per Hilary che vede il protagonista camminare sulle acque, mentre la voce fuori campo recita:

«La vita è uno stato mentale».

In sala, in quel buio che si fa luce, finalmente Hilary piange e si avvia sul sentiero della rinascita.

A confermare la portata e l’impatto emotivo sulla vita di Hilary, numerosi sono gli studi scientifici che si sono soffermati sul potere del cinema quale metodo di guarigione. Essi suggeriscono che i film che presentano soluzioni, speranza e ispirazione possono aiutare nel processo di crescita personale, rilasciando endorfine e aumentando il senso di benessere generale.

D’altro canto, trasformare e liberarsi da uno stato di depressione per accedere alla speranza non è un percorso immediato, ma richiede pazienza, coraggio e dedizione. A tal proposito, ecco alcuni consigli pratici su come utilizzare la visione di film per “traghettarsi” verso un etereo porto di luce:

1. Guardare pellicole che riflettono sui propri sentimenti ed emozioni. Ciò ci aiuta a connetterci con personaggi simili a noi, permettendoci di scandagliare le nostre emozioni in modo più profondo e sicuro.

2. Focalizzarsi sulle lezioni apprese da ogni storia e comprendere come possono essere applicate alla propria vita. Permettiamo alle vicende cinematografiche di essere il nostro mentore e di condurci verso nuove strade di saggezza e autoconsapevolezza.

3. Condividere l’esperienza cinematografica con amici e familiari. Parlando dei film visionati e dei sentimenti suscitati, si costruiscono connessione e comprensione reciproche.

4. Avere cura di se stessi dopo aver guardato un film intenso e profondo. Ciò include pratiche rilassanti, come meditazione o yoga, che permettono di assorbire e interiorizzare le ispirazioni.

5. Infine, essere pazienti e accoglienti. Il cammino spirituale richiede dedizione e costanza. Continuare a cercare film e opere d’arte che alimentino e presentino ulteriori opportunità di discernimento e crescita.

In conclusione, a molti non è piacuto, ma io non ne faccio mai una questione estetica, ma vibrazionale. Empire of Light non è un film che vibra ad ottave altissime, ma giusto un poco in più per chi ha bisogno di speranza e questo basta per dire che si tratta di un buon film.

Soprattutto lo promuovo, perchè si tratta di una sinfonia di luci e ombre, un omaggio alla trasformazione e alla possibilità di risvegliare il nostro essere interiore grazie ai film.

Meditiamo, dunque, sulla capacità del cinema di ispirare, guarire e allargare orizzonti e per chiunque volesse accelerare il processo: FILMATRIX LIFE, con il suo percorso di 9 mesi, è un maestro perfetto per camminare insieme (puoi scoprire di più qui>>> LIFE)

Ci rivediamo in giro
Virginio






4 Commenti a "Un film parla del cinema che guarisce: Empire of Light"

  • Maximo
    4 Aprilee 2023 (12:36)
    Rispondi

    Bellissimo Virginio. Quel raggio di luce del proiettore è una metafora meravigliosa di speranza. E al momento che viene ponunciata quella frase è stato un sussulto al Cuore ❤
    Bello anche il distacco nel finale con quella poesia…

    • Virginio De Maio
      4 Aprilee 2023 (13:18)
      Rispondi

      verissimo Massimo, io mi sono commosso vedendo “Oltre il giardino” perchè è un film che ha accompagnato i miei migliori anni di formazione. C’è sempre da imparare ..da un buon film. Ci rivediamo in giro!

  • Roberta
    27 Aprilee 2023 (8:11)
    Rispondi

    Profondo e illuminante ,il tuo pensiero, si capisco ora perché vado sempre al cinema, mi cerco e mi ritrovo ogni volta, grazie,grazie,grazie

  • Stella
    3 Giugno 2023 (18:07)
    Rispondi

    GRAZIE VIRGINIO ,
    Grazie a tutti voi.
    “Oltre il giardino” è un film illuminante
    rimarrà per sempre nella storia del cinema.
    ogni volta che lo vedo imparo sempre qualcosa
    “è un invito a seguire la strada del cuore”


Lascia il tuo contributo (è importante per noi):

Confermando l’invio di questo modulo dichiaro di aver preso visione dell’Informativa Privacy ed acconsento al trattamento dei dati personali sulla base di quanto disposto dal Regolamento UE 2016/679. Voglio ricevere newsletter ed aggiornamenti. (Visualizza l’informativa sulla privacy)Puoi utilizzare alcuni tag HTML